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Beni comuni, urbanistica, Costituzione. Introduzione

Beni comuni, urbanistica, Costituzione. Introduzione

Il laboratorio “Beni comuni, Urbanistica, Costituzione” propone come campo di riflessione transdisciplinare il nesso Beni comuni-Urbanistica-Costituzione.

È un’iniziativa libera e fa seguito al seminario Urbanistica e Beni comuni programmato nell’ambito del Laboratorio di studi Ecologie Politiche del Presente (17/18 aprile 2020), nonché a brevi scambi di idee e ad altre iniziative (per es. Nuovi spazi napoletani-democrazia urbana, usi civici e paesaggio, DiARCH giugno 2020).

Pur se in parte occasionati dalla sperimentazione napoletana sui beni comuni, gli approfondimenti che si propongono spaziano in più direzioni, avendo anche presente la necessità di una informazione complessiva sui differenti filoni di pensiero e sulle varie proposte di legge sui beni comuni attualmente depositate in Parlamento.

Partendo dai contorni giuridici, il dibattito nazionale ha ricadute immediate sulle discipline sociali ed economiche, e quindi territoriali, e richiede una concreta disponibilità all’innovazione del pensiero.

Il primo richiamo è alla necessità di capovolgere la visione consolidata che ruota intorno ai temi della proprietà privata, per ricordare la cosiddetta prevalenza storica e giuridica della proprietà collettiva.

La disciplina urbanistica diventa un campo essenziale di sperimentazione, in cui si cerca di lavorare affinché il rapporto tra territorio e comunità resti garante dei diritti costituzionali. Nella traduzione territoriale di quei diritti si ritrova anche il senso dei più rilevanti temi contemporanei, a cominciare dalla conservazione dell’equilibrio eco-sistemico.

Per accompagnare in modo efficace la riflessione su Beni comuni-Urbanistica-Costituzione, (qui proposta in 4 schede corrispondenti ad altrettanti incontri tematici) si propone un approfondimento introduttivo su un tema speciale: il rapporto tra spazio e norma.

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Lo ripercorriamo in chiave filosofica e ne esploriamo il fondamento giuridico diretto a rispondere ai bisogni delle comunità (attuali e future).

«Nella prospettiva costituzionale si assiste alla costituzione e istituzione del nesso spazio-norma mediante la piena ed effettiva costituzionalizzazione dello spazio (…)», sicché il territorio diventa funzionale alla soddisfazione dei diritti fondamentali della persona in un’ottica di solidarietà sociale ed ecologica.

Ipotesi organizzativa del laboratorio. Un primo ciclo di lavoro prevede 5 incontri, denominati “Conversazioni pubbliche”, di cui 1 introduttivo, gli altri 4 tematici per ciascuna delle riflessioni proposte, per le quali si possono prevedere anche contributi di ospiti in giornate diverse. In calce ad ogni scheda sono indicati “riflessioni” e “temi generati o evocati” per approfondimenti paralleli, per i quali si immagina: 1) di mettere in campo un piccolo progetto di comunicazione (con immagini e video) che sia capace di sensibilizzare l’attenzione sul tema dei Beni comuni; 2) di promuovere testi/articoli monotematici, indicati sinteticamente come “retrospettive”, che possano delineare percorsi e rassegne, anche in chiave storica, capaci di restituire basi di riflessione coerenti con il tema dei beni comuni e del loro nesso con i territori.

Il laboratorio, inoltre, prevede seminari di autoformazione indirizzati allo scambio di saperi e a creare un orizzonte comune di riflessione.

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